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Incidente autostrada A4 Ait Fatel Mohamed
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Incidente autostrada A4 Ait Fatel Mohamed
Ait Fatel Mohamed, salto corsia Cessalto. “Sono stato contattato da molte aziende di infortunistica stradale quando si è saputo della morte di mio fratello. Ma bisogna appoggiarsi ad una struttura con molta esperienza alle spalle per conoscere tutti gli aspetti legislativi in Italia in caso di incidenti così gravi. Per questo ho deciso di affidarmi a Giesse.” Ait Fatel Mohamed – Salto di corsia sulla A4: muore il fratello
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Ricoverato per incidente, muore per infezione ospedaliera
Cosima Carrieri
Infezione ospedaliera: muore dopo 8 giorni di agonia Cosima Carrieri è la mamma di Enrico Durantini, un giovane appassionato di motori che proprio in seguito a un grave incidente in moto entra in coma e viene ricoverato in ospedale. Le sue condizioni, dapprima stabili, subiscono un repentino aggravamento a causa di un’infezione ospedaliera, fino alla morte. Ecco il racconto di come Giesse Gestione Sinistri ha aiutato la famiglia a ottenere il dovuto risarcimento danni per la tragica perdita del proprio congiunto. Mi chiamo Carrieri Cosima, sono nata a Oria (provincia di Brindisi), dove tuttora vivo. Era l’unico figlio, Durantini Enrico. Faceva il meccanico, era appassionato… Stava nel suo mestiere. Desiderava tanto una moto sua, anche se noi non eravamo tanto d’accordo che la prendesse. Alla fine ha vinto il suo desiderio. Una domenica di febbraio… Stava in coma e poi uscito dal coma e poi è andato il professore del Maxillo facciale. Gli erano saltati quattro denti e si era spaccato un po’ la lingua, comunque l’operazione era riuscita bene. Poi dopo un paio di giorni incominciò questa febbre forte e io mi chiedevo, anche al professore e ad altri come mai questa febbre… E loro mi dissero, ma signora, è un buon segno, il corpo sta reagendo, tutto sta andando bene. Intanto i professori scendevano da tutti i reparti lo visitavano tutti, dai cardiologi alla medicina generale, tutti venivano lì… Tutto bene, tutto bene, tutto bene… Questa febbre però non passava mai. Cambiarono degli antibiotici e lui era allergico a determinati farmaci. Io l’unico mio desiderio era sapere come era morto mio figlio perché io stavo insieme a lui, non l’ho lasciato un momento. E sempre abbiamo lottato per sapere come era morto. Così ci siamo affidati a un avvocato per il risarcimento dei danni, ma già da noi stessi non ci stava piacendo il suo modo di fare in tante cose. Lo sentivi il martedì e ti diceva, ah, venite venerdì e vi farò sapere qualcosa… Andavi il venerdì: ehh, domani è sabato, dove vado… E allora martedì prossimo. Tu già non stavi bene con tutto quello che ti era successo, poi vedevi questa persona qua sembrava quasi che ti prendesse in giro e allora abbiamo deciso…Un signore venne a farci visita, ci disse, non per sapere i fatti vostri ma la il procedimento per il risarcimento dei danni subiti per la morte del ragazzo (per l’infezione ospedaliera, malasanità) come si sta svolgendo ? Veramente ancora non sappiamo niente! E ci indicò una persona che fa il suo lavoro, e lo sa fare bene. Il signore che faceva parte di questa società, Giesse Gestione Sinistri. Abbiamo dato fiducia in tutto: ci siamo fidati di lui in tutto, tutto ciò che succedeva, qualsiasi carta gli arrivava… Povero Giuseppe, alla fine quando vedeva il mio numero sul cellulare… In tutto ciò che c’era da seguire per il risarcimento danni (per l’infezione ospedaliera, malasanità), ci siamo fidati di lui, in tutto. Magari non all’ora che mi aveva detto però fino alla sera io stavo ad aspettarlo perché sapevo che se diceva che veniva, veniva ! Ci è stato molto molto vicino, in tutto. Anche se qualche volta non si parlava del caso nostro però molte volte lo vedevi che arrivava, mi faceva piacere perché parlavamo e lui capiva, sta nell’ambito delle… Di questi casi, e sa come saper parlare con le persone che magari ci si trovano in queste situazioni.
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papà muore in moto, risarcito il figlio
Antonio Mele
Antonio Mele racconta il dramma della perdita di suo papà Elio, investito da un furgone mentre era fermo a bordo strada in sella a un motorino. Affidandosi a Giesse, ha ottenuto il giusto risarcimento
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Chieti: travolto e ucciso in moto, risarciti i familiari
Mariateresa Carboni
Incidente mortale in moto: il risarcimento danni con Giesse. Il racconto del peggior dramma che una madre possa subire: perdere un figlio (travolto e ucciso da un automobilista ubriaco, positivo ai cannabinoidi e ben oltre i limiti di velocità…). Mariateresa Carboni racconta perché si è affidata a Giesse Gestione Sinistri per il risarcimento danni e come ha poi ottenuto il giusto risarcimento per l’incidente mortale di suo figlio Francesco Pesce. «Sono Carboni Mariateresa, vengo da Chieti Scalo. Il 27 maggio del 2012 alle cinque meno un quarto di mattina, mio figlio è stato investito in pieno. Francesco, da una macchina con a bordo una persona drogata e ubriaca. Aveva bevuto e il tasso polemico era… Alto. Anche il tasso delle sostanze stupefacenti era evidente. Mio figlio era su una moto, su una Vespa. Ritornava a casa dopo aver festeggiato, come tutti i ragazzi. Questa persona non era lucida e ha invaso la corsia opposta. L’ha preso in pieno ma poi non è stato neanche arrestato. E’ un bollettino di guerra che non è poi più il sabato sera, o la domenica mattina… E’ una questione di tutti i giorni. Può succedere a tutti di sbagliare, di avere un problema, ma mettersi anche in discussione, cioè avere la consapevolezza di dire: ho sbagliato ! Ma questo non c’è, perché poi diventiamo troppo garantisti, troppo di diritto… Io ho lavorato vent’anni nella polizia penitenziaria, si spera sempre che questa sensazione di pentimento… Comunque di capire se non avessi fatto questo… Ma pensarci, pensarci! Nell’immediatezza mi sono sentita proprio protetta, sono stata aiutata da una persona che mio figlio considerava un secondo papà, Tonino. Un po’ con le dovute maniere, logico, mi ha detto: guarda Marilolina che c’è una persona che ti può aiutare perché si devono… Comunque certi meccanismi partono subito (il risarcimento danni per l’incidente mortale)… E tramite questa persona mi sono trovata in Giesse Gestione Sinistri. Gianni si è presentato, mi ha detto che faceva parte della Giesse Gestione Sinistri, che certe cose devono essere fatte subito (avviare l’intervento per ottenere il giusto risarcimento danni da parte della Compagnia assicurativa)… E lì ho conosciuto una persona eccezionale, con un gruppo eccezionale perché sentirsi così protetta. Mi ha coccolato, mi ha spiegato quello che stava succedendo. Una persona disponibilissima, che potevo chiamare in qualsiasi momento della giornata o della notte, anche se di notte, a dire il vero, non l’ho mai fatto.. Che mi chiariva ogni dubbio, che mi consigliava, assolutamente, una cosa che io reputo fondamentale. E ha cominciato anche a parlare di soldi (il risarcimento danni per l’incidente mortale), cosa che la prima volta che mi è stato proposto… E’ stato catastrofico ! Gianni, lasciatemelo dire, è stato così cauto, così delicato e così fermo nello stesso tempo che m’ha fatto accettare anche quello. Questo gruppo (Giesse Gestione Sinistri) secondo me è fatto anche da psicologi, io non so… Le prendete proprio per mano le persone! Certamente averlo vicino in una situazione così pensante e sapere che ci puoi contare, ci puoi contare in tutti i sensi, ma anche solamente per piangere casomai mi lasciassi andare, perché non riesco neanche a… A fare quello… E’ un amico ! Non mi aspettavo una risoluzione (il risarcimento danni), specialmente nella parte burocratica, di così poco tempo… (Sono rimasta) Piacevolmente sorpresa, poi alla fine è normale che ti vengono queste parole: un anno di tempo per chiudere questa parte qui quando si sa, si sente in giro che ci sono strascichi… Io non ne uscirò mai da questa situazione, non… Non credo… Sicuro. L’unica cosa che mi rimane di fare è che comunque questa risoluzione (il risarcimento danni) possa adempiere tutti i desideri che erano di Francesco e io, da quel lato, da quella parte vado! Mio figlio amava la vita in una maniera travolgente… Era un vulcano, non gli bastavano 24 ore e a 24 anni è tutto normale, tutto dev’essere così. Però allo stesso tempo stava nelle regole: non fumava, non beveva… Non era un santo, questo diciamolo subito: aveva i suoi difetti e i suoi pregi… Beh, io vorrei che si capisse questo. E che i ragazzi a 24 anni continuassero a vivere la loro vita, però sapendo che prima di tutto bisogna rispettare se stessi e dopo di conseguenza viene il rispetto per gli altri. E tu non ti vuoi mettere in macchina in quelle condizioni per far del male agli altri !»
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Il racconto del peggior dramma che una madre possa subire: perdere un figlio travolto e ucciso da un automobilista ubriaco, positivo ai cannabinoidi e ben oltre i limiti di velocità... Mariateresa Carboni spiega come ha saputo comunque rialzarsi dopo questa immane tragedia familiare.
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San Marzano (TA): risarcito il fratello passeggero terzo trasportato
Filomena Tocci, Cosimo Chiloiro
Terzo trasportato in incidente stradale: come farsi risarcire. Filomena Tocci e Cosimo Chiloiro raccontano la tragica perdita del loro fratello e cognato, Giovanni Tocci, morto a soli 24 anni l’8 settembre 2012 in un incidente stradale tra San Marzano e Grottaglie, in provincia di Taranto. Il giovane era passeggero terzo trasportato a bordo di una piccola vettura guidata da un amico. Grazie a Giesse Gestione Sinistri i familiari hanno ottenuto il giusto risarcimento. Riportiamo qui sotto la trascrizione audio del video: «Tocci Filomena, vengo da San Marzano. Chiloiro Cosimo, sempre da San Marzano, provincia di Taranto. Mio fratello è venuto a mancare un anno fa in seguito a un incidente stradale successo sulla strada tra Grottaglie e San Marzano. Era un passeggero terzo trasportato ed erano a bordo di una macchina piccola con un suo amico che era l’autista. I due ragazzi sono usciti fuori strada. Sono intervenuti la polizia stradale, poi anche l’ambulanza. Noi abbiamo sentito molto dopo, tramite anche conoscenze, dell’incidente. Non lo hanno portato proprio all’ospedale: dal luogo dell’incidente è andato direttamente in cimitero sito a Grottaglie. Poi noi da lì lo abbiamo asportato direttamente da noi, a San Marzano. Quella sera stavamo festeggiando il compleanno del padre quando ci arriva la telefonata che… Mio cognato… Aveva fatto un incidente grave. Sono andato sul posto per verificare io, con mio padre e un amico di famiglia di mia suocera: siamo andati a vedere ed era proprio lui che era uscito fuori strada con questa Smart. In pratica dopo l’accaduto, dopo un giorno dal funerale di mio cognato, un amico mi ha consigliato dandomi i numeri dei responsabili della Giesse Gestione Sinistri di contattarli per vedere un po’ la situazione. E’ venuto Giuseppe Vacca, si siamo messi d’accordo e mi ha spiegato un po’ la dinamica di come funzionava (il risarcimento danni per il terzo trasportato), perché era la prima volta per noi, non avevamo esperienza in questo caso… Gli abbiamo dato piena fiducia. Personalmente mi sono trovata bene perché comunque nel momento in cui c’erano delle domande da fare, le ho poste senza farmi problemi e comunque ho trovato disponibilità sempre, anche nel chiamare. Mi hanno saputo consigliere bene e ho potuto anche esporre le mie perplessità nel momento in cui potevo farlo. Tutto positivo, molto positivo, anzi qualche volta ho detto anche a mia moglie: meno male che si sono queste società come Giesse Gestione Sinistri per il risarcimento danni, che ci danno una mano a levarci da questi impicci! Perché sono cose che se non le sai affrontare dall’inizio bene… Finisci in cattive situazioni. Quando è successo quest’evento tutti quanti si sono avvicinati: amici, amici degli amici. Tutti quanti ci consigliavano degli avvocati… Perché per loro è sempre una fonte di guadagno: mica pensano al dolore di uno che sta affrontando quel momento… Dovevo avere anche un incontro con un avvocato (per il risarcimento danni da terzo trasportato), e poi una vocina m’han detto di… Che forse facevo la strada buona da questa parte e non da quella parte… Mi sono sentita seguita bene, ecco!»
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Filomena Tocci e Cosimo Chiloiro raccontano la tragica perdita del loro fratello e cognato, Giovanni Tocci, morto a soli 24 anni l'8 settembre 2012 in un incidente tra San Marzano e Grottaglie, in provincia di Taranto. Il giovane era terzo trasportato a bordo di una piccola vettura guidata da un amico. Grazie a Giesse i familiari sono stati risarciti.
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Si salva dopo 1 mese di coma: volevano risarcirgli 20mila euro
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