COMPENSO SOLO A RISARCIMENTO OTTENUTO
Risarcimento investimento pedone
Giuliano Zamarian stava facendo jogging come ogni mattina all’alba quando, nel rientrare verso casa, è stato investito da un’auto mentre attraversava la strada a Morsano al Tagliamento.
Grazie all’intervento di Giesse Gestione Sinistri i familiari hanno ottenuto il risarcimento per investimento del pedone.
Investì un anziano, patteggia
La vittima faceva jogging all’alba e stava attraversando la Ferrata. All’automobilista sospesa per un anno la patente.
Giuliano Zamarian, pensionato dell’Electrolux, aveva 70 anni quando fu travolto sulla Ferrata a Morsano al Tagliamento. Erano le 5.45 del mattino, la passione del jogging all’alba lo aveva spinto oltre la provinciale n. 40.
Stava attraversando la strada, quando fu travolto dall’Alfa 147 condotta da Andrea Scussolin, un trentatreenne di Varmo che stava andando a lavorare. L’anziano fu trascinato per una sessantina di metri all’altezza dell’incrocio con le vie Venchiarendo e Vidimiana: morì all’istante.
Pedone investito risarcimento danni
I familiari, attraverso la Giesse Gestione Sinistri di Portogruaro, una società specializzata nel risarcimento danni, sono usciti dal processo dopo essere stati risarciti (pedone investito risarcimento danni). L’automobilista ha scelto di patteggiare in udienza preliminare. La pena concordata con il pm è stata di un anno di reclusione con il beneficio della condizionale.
Come pena accessoria è stata applicata la sospensione della patente di guida per un anno. La Procura si affidò a due consulenti per ricostruire la dinamica dell’incidente. Dalle lesioni riportate, la vittima stava attraversando la strada da destra a sinistra, rientrando verso Morsano, dove abitava in via Pars.
Scussolin, secondo i calcoli dell’ingegner Carlo Gava, consulente tecnico del pm, procedeva ad almeno 45 chilometri orari oltre il limite, che sulla ferrata di 90 all’ora. Andava a circa 135 chilometri orari e non riuscì a frenare in tempo per evitare il pedone che attraversava la strada. Secondo il consulente, «qualora avesse condotto la vettura entro il limite massimo di velocità, attuando una manovra di frenata di emergenza si sarebbe potuto arrestare senza investire il pedone».