Intervista ai familiari di Russel Rebello che, come quelli di Erika Soria Molina e tutti gli altri feriti affidatisi a GIESSE, sono stati risarciti ai massimi valori liquidabili e ancor prima dell’inizio del procedimento penale
E’ stata l’ultima tra le trentadue vittime del naufragio della Costa Concordia a essere ritrovata, mille giorni dopo l’incidente. Il suo corpo giaceva incastrato tra rottami e masserizie di una cabina, riconosciuto soltanto grazie a un documento trovato tra gli abiti da lavoro.
Si chiamava RusselI Rebello, faceva il camerirere a bordo della nave e i suoi familiari, così come quelli di un’altra vittima del naufragio (Erika Soria Molina) e molti altri feriti, hanno ottenuto il giusto risarcimento dei danni affidandosi a GIESSE.
Suo fratello Kevin racconta quei primi momenti: la tragica scoperta di quanto stava accadendo
«Quella triste mattina ricordo di aver acceso il computer e subito ho visto la notizia del naufragio. Ho chiamato immediatamente la Costa, la mia famiglia in India e la capitaneria di porto, ma è stato impossibile capire qualcosa in più se non recandomi direttamente all’isola del Giglio. Lì, parlando con autorità e superstiti, ho ricostruito gli ultimi spostamenti di Russel, scoprendo soltanto due giorni più tardi che risultava, purtroppo, far parte della lista dei dispersi».
KEVIN REBELLO – Fratello di Russel – Guarda il video
Poi sono arrivati i consulenti GIESSE, vi siete conosciuti e…
«Erano passati soltanto pochi giorni dal naufragio, ma sono stati comunque un punto di riferimento fondamentale: ci hanno preparati a tutto quello che io e i miei familiari avremmo dovuto affrontare da quel momento, anche per ottenere il risarcimento dei danni. È stato davvero utile essere aiutati in quei frangenti e devo dire che tutto quello che ci avevano anticipato i consulenti GIESSE si è poi sistematicamente avverato».
Vi siete quindi affidati a GIESSE. Un consiglio allargato anche alla famiglia di un’altra vittima…
«Esattamente. Fin da subito ci siamo trovati davvero bene con GIESSE, è stata evidente la preparazione e l’esperienza nel gestire questo tipo di casi, avendo anche risarcito così tante casistiche importanti nel corso degli anni. Conoscendo i familiari di alcune vittime, mi sono sentito di consigliare anche a loro di essere tutelati da GIESSE».
E infatti in pochi mesi la trattativa con Costa è stata ottimamente definita, in sede stragiudiziale, evitando lungaggini burocratiche e ulteriore sofferenza per la vostra famiglia
«Proprio così: lavorando fin da subito in sintonia è stato fatto davvero un ottimo lavoro, sotto ogni punto di vista. Bisogna tener conto della difficoltà di gestione che presentava il nostro caso in particolare, dal momento che non si trovava il corpo di Russel e questo ci ha costretto a attivare la complessa procedura della dichiarazione della morte presunta: senza l’aiuto di Giesse non avremmo mai potuto risolvere così velocemente anche questo aspetto. Proprio per questo, per questa reale competenza dimostrata con i fatti, mi sento di consigliare a chiunque viva una situazione di estrema sofferenza e incertezza come la mia, di affidarsi a questo gruppo, perché l’aiuto, concreto, che è in grado di offrire e il modo in cui segue e tutela i propri assistiti è davvero qualcosa di unico e quanto mai efficace».