Risarcimento incidente moto Brescia: schianto mortale

Il 26 ottobre 2018 il quotidiano Bresciaoggi ha pubblicato un articolo sugli esiti del processo per la morte di Carlo Francesco Milanesi, 41 anni, nel tragico schianto tra auto e moto avvenuto sulla provinciale Desenzano-Salò appena fuori dal centro di Moniga del Garda.

I parenti della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni di Sirmione e sono già stati risarciti.

Provocò la morte di un motociclista: patteggia

Moniga, Brescia. Caso chiuso a un anno dallo schianto sulla Desenzano-Salò costato la vita al 41enne Carlo Milanesi. I parenti della vittima già risarciti


Ha patteggiato un anno di reclusione, con pena sospesa e la revoca della patente di guida, D.C.H., l’automobilista di 49 anni di nazionalità tedesca che il 10 ottobre dell’anno scorso aveva causato la morte di Carlo Francesco Milanesi, 41 anni, nel tragico schianto tra auto e moto avvenuto sulla provinciale Desenzano-Salò appena fuori dal centro di Moniga del Garda.

L’udienza si è tenuta ieri mattina nel tribunale di Brescia e i familiari della vittima, assistiti da Giesse Risarcimento Danni di Sirmione, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali, hanno nel frattempo già ottenuto un ristoro economico per l’ingiusta perdita del proprio caro.

Mancano pochi minuti alle 15 del 10 ottobre 2017 quando Carlo Milanesi, nato in Germania, a Colonia, ma cresciuto a Desenzano dove ha sempre vissuto, sta percorrendo via Pergola: è in sella a una Honda Shadow, la sua più grande passione.

Prosegue verso nord in direzione di Salò, la strada è rettilinea e pianeggiante, la carreggiata divisa in due corsie separate dalla striscia di mezzeria continua che si interrompe solo all’altezza delle entrate degli edifici. Il cielo è sereno, la visibilità è ottima, c’è il divieto di sorpassare e il limite è di 70 km/h.

Carlo Milanesi è un motociclista esperto, quella strada l’ha percorsa centinaia di volte, la conosce bene. Inizia a sorpassare con sicurezza un autocarro spostandosi di poco nella corsia opposta, poi davanti a se trova un’ Audi A1. A bordo viaggiano due turiste tedesche che, giunte all’altezza del negozio Raf, svoltano improvvisamente a sinistra. Non si accorgono di avere già quasi al loro fianco, ormai in sorpasso, l’Honda di Milanesi.

Poche decine di metri più dietro l’unico ad accorgersi di cosa sta per succedere è l’autista di un autocarro, che tenta di segnalare il pericolo attaccandosi al clacson. Invano. Nessuno riesce a sentirlo. Basta un attimo e l’impatto fra auto e moto è devastante: Milanesi sbatte la testa contro il parabrezza dell’auto e subito dopo i due veicoli finiscono fuori, proprio davanti al negozio.

L’incidente è ripreso dalle telecamere di video-sorveglianza: si vedono le due donne scendere dall’Audi A1 e portarsi le mani alla testa, disperate. Milanesi è a terra, ancora vivo, ma le sue condizioni sono disperate: arrivano i soccorsi, l’eliambulanza lo trasporta a Brescia, ma ogni tentativo di rianimazione è vano. Troppo gravi i traumi riportati nel tragico impatto.

«Grazie alla ricostruzione eseguita dai nostri periti e ingegneri cinematici siamo riusciti a dimostrare che il sorpasso eseguito da Milanesi era da ritenersi consolidato quando l’automobilista ha iniziato la svolta – spiega Riccardo Rigonat, responsabile della sede Giesse di Sirmione – L’automobilista avrebbe potuto e dovuto vedere la moto sopraggiungere prima di iniziare la manovra di svolta, che pertanto non è stata fatta in maniera regolare. Per questo è stato riconosciuto un concorso di colpa che ha permesso ai familiari di essere risarciti per l’ingiusta perdita del proprio caro». 

Leggi l’articolo sul sito Bresciaoggi

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