Via crucis dopo l’operazione: danni per 85mila euro
Nervo femorale leso nell’intervento agricoltore risarcito
Si opera all’anca e dal giorno dopo non riesce più a muovere la gamba. La via crucis di un agricoltore di Sedico inizia nel 2015 quando, lamentando dolore persistente all’anca sinistra, si sottopone a un intervento chirurgico per l’inserimento di una protesi. Alla fine scoprirà che durante l’operazione a Belluno gli era stato leso il nervo femorale.
L’Usl 1 Dolomiti ha dato recentemente il via libera al risarcimento di 85mila euro, al termine degli accertamenti. I forti dolori erano iniziati dal giorno successivo all’operazione e il libero professionista non riusciva a capire da cosa fossero provocati. I sanitari fecero degli accertamenti, ma non ci fu alla fine una diagnosi precisa. Per alleviare i sintomi prescrissero della fisioterapia.
Successivamente però l’agricoltore scoprì che durante l’intervento gli era stato leso il nervo femorale sinistro e a quel punto si rivolse a Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato in casi di malasanità.
«La complicanza si sarebbe potuta evitare adottando le necessarie cautele », sottolinea Claudio Dal Borgo referente di Giesse Belluno. E le conseguenze di quell’errore, per il lavoratore sedicense, non sono da poco: la sua vita da quel giorno è cambiata. Oggi non può più svolgere l’attività che faceva fino al giorno dell’operazione: ha dovuto in parte riadattare gli strumenti che utilizza per il proprio lavoro in ambito agricolo e assumere anche dei collaboratori per aiutarlo.
Tutti elementi che hanno pesato nella richiesta danni. Sono stati liquidati nelle scorse settimane dall’Usl 1, che dal 2014 sta gestendo in “auto-assicurazione” i sinistri (ovvero senza polizza, a parte quella regionale che c’è per i casi sopra i 500mila euro). L’azienda ospedaliera ha valutato il danno e l’eventuale responsabilità e senza la necessità di finire in Tribunale ha corrisposto un risarcimento di 85mila euro.