Risarcimento danni Gradisca: scontro mortale tra moto

Il 1 novembre 2018 i quotidiani il Messaggero Veneto, Il Piccolo e Il Gazzettino hanno pubblicato un articolo sulla conclusione del processo penale a carico del motociclista che causò la morte del 25enne Dalibor Jankovic, assistito da Giesse Risarcimento Danni per ottenere il risarcimento delle lesioni subite.

Scontro fatale in moto: un anno di reclusione

Nell’incidente stradale a Grado, Gradisca, morì il 25enne Dalibor Jankovic. Il conducente accusato di omicidio stradale ha patteggiato

Ha patteggiato un anno di reclusione, con pesa sospesa, Michele Peressin, il 55enne motociclista di Cervignano rimasto coinvolto il 27 maggio dello scorso anno nel tragico schianto frontale avvenuto lungo la translagunare di Grado, costato la vita a un altro motociclista cervignanese, Dalibor Jankovic, 25enne di origine bosniaca residente a Cervignano.

L’udienza si è tenuta nella mattinata di ieri davanti al giudice Flavia Mangiante del tribunale di Gorizia, che ha riconosciuto l’attenuante del concorso del danneggiato nelle cause che hanno determinato l’evento.

Peressin si è affidato a Giesse risarcimento danni di Gradisca, gruppo specializzato nel risarcimento di gravi sinistri stradali.

L’incidente era avvenuto poco prima delle 17.30. Stando alla ricostruzione effettuata dal consulente tecnico nominato dalla Procura di Gorizia, l’ingegner Marco Pozzati, l’urto tra le due moto di grossa cilindrata è avvenuto semi frontalmente.

Entrambi i motociclisti, secondo i calcoli effettuati dal perito, procedevano oltre i limiti di velocità, in quel tratto fissato a 90 chilometri orari. Peressin tra i 90 e i 100, quindi solamente di pochi chilometri sopra il limite, mentre Jankovic, stando agli esiti della perizia, al momento dell’urto avrebbe tenuto «una velocità non inferiore ai 110 chilometri orari, significativamente superiore a quella prevista su quel tratto», come ha sottolineato il perito nelle proprie conclusioni.

Subito dopo l’urto i soccorsi erano giunti sul posto tempestivamente, ma le condizioni di Jankovic erano apparse fin da subito disperate. Elitrasportato all’ospedale di Udine, il giovane era deceduto poche ore più tardi. Peressin, invece, aveva riportato un trauma cranico e una serie di fratture, anche esposte, sia agli arti inferiori che superiori, che hanno cambiato per sempre le normali attività quotidiane svolte fino al giorno dell’incidente.

«Purtroppo, quella che doveva essere una tranquilla gita al mare si è trasformata in una vera e propria tragedia – sottolinea Denis Bevilacqua, responsabile della sede Giesse di Gradisca – Ora che con questo patteggiamento si è concluso il procedimento penale, porteremo avanti le trattative con la compagnia assicuratrice per ottenere l’integrazione del risarcimento per le lesioni subite dal nostro assistito». 

 

Leggi l’articolo sul sito Messaggero Veneto

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