Portogruaro investita in carrozzina

Il 26 settembre 2019 i quotidiani Il Gazzettino di Venezia La Nuova di Venezia hanno pubblicato due articoli relativi alla condanna dell’automobilista che investì e uccise Linda Anese. Il 5 settembre 2016 l’84enne di Portogruaro circolava in  carrozzina sulla variante della statale 14.

I familiari si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni.

Investì e uccise donna disabile Condannato

Un anno di reclusione e sei mesi di sospensione della patente all’autista che falciò tre anni fa una donna sulIa carrozzina. Decisive le perizie tecniche

PORTOGRUARO. L’automobilista 50enne di San Michele, S.G.T., è stato ieri condannato a un anno di reclusione e alla sospensione per 6 mesi della patente di guida, in merito all’incidente stradale che il 5 settembre di tre anni fa tolse la vita all’84enne Linda Anese, persona con disabilità falciata sulla tangenziale Odorico da Pordenone, la tangenziale vecchia di Portogruaro. Anese viveva a Summaga. Si era temuto, come è stato poi dimostrato in sede dibattimentale, che a provocare l’incidente fosse stata la velocità.

Nel corso del processo sono state chieste due consulenze tecniche, dapprima dal pm e, in seguito, direttamente dal giudice, non ancora convinto della prima ricostruzione. Entrambe avevano dato ragione alla signora Anese, tanto da arrivare, pochi mesi fa, alla modifica del capo di imputazione, con l’eliminazione della parte in cui era previsto un concorso di colpa inizialmente imputato a carico della signora.

Nella seconda e definitiva consulenza, affidata dal giudice Rossi all’ingegner Giuseppe Monfreda, si confermava che “il sinistro si sarebbe potuto evitare se solo l’imputato fosse stato più attento alla guida e avesse mantenuto una velocità, seppur contenuta entro i limiti, tale da evitare di investire Linda Anese”. Il perito aveva anche chiarito un altro punto molto discusso e quanto mai decisivo per stabilire le giuste responsabilità nell’incidente: se la signora Anese avesse potuto o meno circolare lungo quel tratto di strada, seduta sulla propria carrozzina.

“Non vi è dubbio che la carrozzina non possa essere definita “Veicolo”, in quanto ausilio per persone disabili”, chiariva in maniera definitiva l’ingegner Monfreda, “la signora Anese a bordo della carrozzina doveva essere considerata quale pedone e, come tale, poteva circolare lungo quel tratto di strada extraurbana perché dotato di banchina».

“Ne eravamo certi e lo abbiamo detto fin dal primo giorno», commenta Ketty Tesolin, responsabile di Giesse Risarcimento Danni Portogruaro, “siamo ancor più soddisfatti di essere riusciti a vedere riconosciuta la piena responsabilità dell’investitore, che in un primo momento figurava imputato soltanto di un concorso di colpa». Ora i familiari di Linda Anese invocano il risarcimento dei danni.

Leggi l’articolo sui siti La Nuova di Venezia e Mestre; Il Gazzettino e VeneziaToday

 

Anziana travolta in carrozzina: «Poteva stare sulla tangenziale»

PORTOGRUARO. Si è tenuta ieri mattina, in Tribunale a Pordenone, la quarta udienza del processo per la morte di Linda Anese, l’84enne di Portogruaro rimasta uccisa il 5 settembre 2016 in un tamponamento sulla variante della statale 14.

Per chiarire quanto accaduto il giudice aveva disposto una nuova consulenza, affidata all’ing. Giuseppe Monfreda, dopo una precedente relazione dell’ing. Carlo Gava, nominato dal Pm. La nuova perizia ha confermato che «il sinistro si sarebbe potuto evitare se l’imputato fosse stato più attento e avesse mantenuto una velocità, seppur entro i limiti, tale da evitare di investire la donna».

Il perito ha chiarito un altro punto molto discusso e decisivo per stabilire le responsabilità: se la Anese potesse o meno circolare lungo quel tratto di strada sulla propria carrozzina. Era da considerare un pedone o un veicolo?

«Non vi è dubbio che la carrozzina non può essere definita “veicolo”, in quanto ausilio per persone disabili – ha chiarito Monfreda – la vittima, pertanto, a bordo della carrozzina, deve essere considerata quale pedone e, come tale, poteva circolare lungo quel tratto di strada perché dotato di banchina».

«Abbiamo sempre creduto che la signora Linda fosse nel giusto e che potesse circolare come pedone» – spiegano Ketty Tesolin e Luca Infanti di Giesse risarcimento danni a cui si è rivolta la figlia della vittima. Prossima udienza il 17 aprile.

Portogruaro, investita in carrozzina. Nuova perizia inchioda l’automobilista

PORTOGRUARO. Linda Anese, la diversamente abile travolta e uccisa sulla tangenziale Odorico di Pordenone il 5 settembre 2016 mentre procedeva sulla sua carrozzina verso il rione di San Nicolò, poteva tranquillamente circolare sulla banchina.

A questa conclusione è giunta ieri una seconda perizia richiesta dalla Procura nel dibattimento che vede imputato un automobilista di Bibione la cui vettura andò a collidere contro la carrozzina dell’84enne di Summaga.

«Il sinistro», ha stabilito il perito Giuseppe Monfreda, «si sarebbe potuto evitare se l’imputato fosse stato più attento alla guida e avesse mantenuto una velocità, seppur contenuta entro i limiti, tale da evitare di investire la malcapitata. Inoltre la carrozzina non può essere definita un veicolo, in quanto ausilio per persone disabili. La signora Anese pertanto a bordo della sua carrozzina deve essere considerata alla stregua di un pedone, e come tale poteva circolare lungo la strada extraurbana, proprio perché provvista di banchina”»

Soddisfatti della seconda perizia i consulenti di Giesse, Ketty Tesolin e Luca Infanti. Nuova udienza mercoledì 17 aprile.

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