Mancata precedenza a Monza-Brianza: condannato l’automobilista

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Giesse Risarcimento Danni segue risarcimento per incidente stradale mortale a Monza Brianza. 

L’automobilista che nel 2021 provocò l’incidente mortale a Seregno, in provincia di Monza Brianza, nel quale perse la vita il centauro Giuseppe Cesana, ha patteggiato un anno e due mesi di reclusione (pena sospesa).

La notizia viene riportata nei quotidiani “Il Giorno” e “Giornale di Seregno“.

Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali anche mortali, assiste la famiglia di Giuseppe Cesana.

Travolse e uccise un motociclista: patteggia la pena

Aveva svoltato centrando un centauro di 54 anni: «Manovra imprudente». Patente sospesa per sei mesi

Un anno e due mesi di reclusione con pena sospesa e via la patente per sei mesi.

È quanto patteggiato al Tribunale a Monza per omicidio stradale da Mario Banfi, il 54enne di Seregno che l’8 novembre 2021, a bordo della sua Land Range Rover, svoltò a sinistra senza dare la precedenza al 54enne seregnese Giuseppe Cesana che arrivava con la moto dalla direzione opposta. Lo schianto risultò fatale.

«Giuseppe Cesana procedeva a una velocità di circa 49 chilometri orari – spiega Fernando Rosa, responsabile di Giesse Risarcimento Danni per la provincia di Monza Brianza, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali mortali.

Al momento della svolta dell’auto, il motociclista si trovava a 24 metri di distanza ed era quindi perfettamente avvistabile dal conducente della Land Range Rover.

La vittima ha provato a frenare, lasciando una striscia nera di 6 metri sull’asfalto, ma ha avuto soltanto 1,8 secondi per cercare di evitare l’impatto. Troppo poco, lo schianto è stato inevitabile».

Il perito nominato d’ufficio ha concluso per l’esclusiva responsabilità dell’automobilista per la sua «manovra imprudente».

Articolo de “Il Giorno-Monza Brianza

Un anno e due mesi per l’incidente mortale

Per il consulente d’ufficio «una manovra imprudente» dell’automobilista. La vittima non aveva potuto fare nulla per evitare l’impatto

Un anno e due mesi di reclusione e sospensione della patente per sei mesi.

È la pena patteggiata da Mario Banfi che aveva provocato un incidente mortale in via Rossini. L’epilogo del processo per omicidio stradale nella mattinata di mercoledì, presso il Tribunale di Monza.

L’8 novembre 2021 il seregnese di 54 anni era alla guida di una Land Range Rover: svoltò a sinistra per entrare nel parcheggio senza dare la precedenza a Giuseppe Cesana, che in sella alla moto procedeva nella direzione opposta verso corso Matteotti.

Il sinistro poco dopo le 7.30, all’altezza del civico 12. Lo schianto tra la monovolume e la moto, modello Triumph, era risultato fatale al centauro di Santa Valeria, deceduto poco dopo all’ospedale di Monza.

La sua famiglia, ancora provata per la tragedia, è stata assistita dai professionisti e dai legali fiduciari di Giesse Risarcimento Danni.

«Giuseppe Cesana procedeva a una velocità di circa 49 chilometri orari – spiega Fernando Rosa, responsabile di Giesse Risarcimento Danni per la provincia di Monza e Brianza – Al momento della svolta a sinistra dell’auto, stando alle ricostruzioni della pubblica accusa, il motociclista si trovava a 24 metri di distanza ed era quindi perfettamente avvistabile dal conducente della Land Range Rover».

La strada è rettilinea e il campo visivo, in giornate serene come quella dell’incidente fatale, si estende fino a novanta metri.

«La vittima non ha potuto fare nulla per evitare lo schianto – conclude Rosa – Ha provato a frenare, lasciando una striscia nera di sei metri sull’asfalto, ma ha avuto soltanto 1,8 secondi per accorgersi della manovra dell’auto e cercare di evitare l’impatto. Troppo poco: lo schianto è stato invitabile».

«Appare evidente che il sinistro sia stato determinato unicamente dalla condotta di guida del conducente dell’autovettura, per la sua manovra imprudente».

Effettuata «senza attendere che la carreggiata principale fosse completamente libera prima di procedere» si legge nella consulenza tecnica d’ufficio dell’ingegner Domenica Romaniello.

Il giudice di Monza ha accolto il patteggiamento di n anno e due mesi di reclusione, concordato tra difesa e pubblico ministero, e ha concesso la sospensione condizionale della pena.

Articolo de “Il Giornale di Seregno

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