Secondo la perizia andava a 26 km/h oltre il limite di velocità consentito. Non riuscì a frenare in tempo e anzi scappò dopo aver investito una persona, che morì.
Si sono chiuse le indagini nei confronti di un cinquantaduenne pordenonese, Gianni Aere, panettiere di Zoppola, imputato di omicidio stradale e fuga. L’incidente stradale si era verificato nella notte tra il 5 e 6 giugno 2021 sulla Pontebbana a San Fior.
Vittima Giovanni Dei Negri, 50 anni, di Castello Roganzuolo. Pubblico ministero e gip hanno accolto la richiesta di patteggiamento della difesa. L’automobilista correva 76 km/h all’ora, 42 metri lo separavano dalla persona che stava per attraversare la statale e ha travolto con la sua Ford Tourneo.
«Una distanza che secondo il consulente del pubblico ministero – spiega Alain Menel, responsabile della sede Giesse Risarcimento Danni di Conegliano, a cui si è affidata la famiglia della vittima – sarebbe stata sufficiente per accorgersi del pedone e frenare in tempo. A patto, però, che l’automobilista rispettasse i limiti di velocità».
L’udienza è stata fissata per il 13 dicembre, in quell’occasione verrà stabilita la pena. Con il patteggiamento l’imputato otterrà la riduzione di un terzo della pena.
«Nelle vicinanze non c’erano strisce pedonali e Giovanni, forse, può aver mal calcolato la distanza dell’auto – chiarisce Alain Menel, di Giesse – Tuttavia, è rimasto visibile in carreggiata per circa due secondi. L’auto si trovava a 42 metri da lui.
Una distanza che, secondo la consulenza disposta dal pm, avrebbe consentito agevolmente all’automobilista, se solo avesse rispettato i limiti di velocità, di fermarsi entro il punto d’urto ed evitare l’investimento. L’eccesso di velocità è in diretto nesso con quanto accaduto».
Giovanni Dei Negri aveva lasciato nel dolore i genitori Adelina e Oreste, il fratello Luciano e la sorella Rita, oltre ad altri parenti e tanti amici che lo conoscevano a San Fior e Castello Roganzuolo.
«Quel che fa più rabbia, e che addolora ancora di più i familiari della vittima è l’atteggiamento sconsiderato dell’automobilista – spiega il consulente della famiglia Dei Negri -. Dopo l’investimento, infatti, è scappato via, lasciando il povero Giovanni, ormai esanime, a lato della carreggiata».
L’investitore era stato fermato cinquecento metri più avanti, da una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri di Conegliano, che stava eseguendo un posto di blocco stradale.
I militari dell’Arma non hanno potuto notare i danni al veicolo. «Non l’ho visto», aveva detto nell’immediatezza il panettiere ai carabinieri. La sentenza sarà pronunciata il prossimo 13 dicembre.
Articolo de “La Tribuna di Treviso“