Incidente scale casa di riposo Belluno: muore anziana

 

Il 29 novembre 2019 i quotidiani Corriere delle Alpi e Il Gazzettino di Belluno hanno pubblicato un articolo relativo al patteggiamento della pena da parte della legale rappresentante della residenza per anziani “Beata Gaetana Sterni” di Auronzo.

8 mesi  di reclusione, con pena sospesa, per la morte di Emma Ferrarini, 85enne di Auronzo, caduta da una rampa di scale della struttura il 31 maggio del 2018.

I familiari dell’anziana sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali.

 

Morì in casa di riposo la presidente patteggia

Una malata di Alzheimer in sedia a rotelle cadde dalle scale:  nella struttura non c’erano le necessarie misure di sicurezza

Auronzo. È caduta dalle scale e 13 giorni dopo è morta in seguito alle gravi lesioni riportate. Paola De Filippo Roia, legale rappresentante della residenza per anziani Beata Gaetana Sterni, ha patteggiato ieri la pena di 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, per la morte di Emma Ferrarini, 85enne di Auronzo, caduta da una rampa di scale della stessa struttura il 31 maggio del 2018. La presidente della Rsa ha patteggiato durante l’udienza preliminare davanti al gup Marson, per le accuse di omicidio colposo, omissione della nomina di un responsabile per la sicurezza dei pazienti e per non aver adottato sufficienti presidi rivolti alla sicurezza degli ospiti della struttura.

I familiari di Emma Ferrarini sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali.

Il fatto è avvenuto poco dopo l’ora di pranzo. La donna, malata di Alzheimer e da anni costretta in sedia a rotelle, è arrivata da sola al vano scale al primo piano della casa di riposo, ha aperto la porta e in un attimo è caduta lungo la rampa di scale che porta al piano terra. Poco dopo un manutentore ha scoperto la donna riversa a terra ancora legata alla sedia a rotelle. L’anziana era cosciente ma in condizioni gravi ed è stata elitrasportata all’ospedale di Belluno.

L’esame autoptico disposto dalla procura ha confermato il nesso di causalità tra la caduta e il decesso dell’anziana e in casa di riposo sono arrivati i Nas di Treviso per un sopralluogo di verifica dell’incidente.

I Nas hanno scoperto che i pulsanti di sblocco elettromagnetico delle porte interne dei vani scale erano stati installati successivamente alla caduta. Il pm, dunque, ha evidenziato che la mancanza di un apposito pulsante posizionato ad un’altezza tale da non essere raggiungibile da parte di persone in carrozzina (cioè ad un’altezza di due metri da terra), era stato determinante.

«La donna era stata valutata dalla commissione per l’accertamento dell’invalidità dell’Usl di Belluno come persona invalida al 100% e necessitava di accompagnamento», spiega Claudio Dal Borgo, responsabile della sede Giesse di Belluno. «Già in passato, come hanno ben documentato le indagini, la donna aveva tentato di uscire dalla struttura riuscendo ad aprire la porta e a raggiungere l’esterno. Purtroppo, a causa della malattia, la signora spesso non era in sé e quel giorno, senza un’adeguata sorveglianza, è riuscita a raggiungere il punto più pericoloso della struttura».

Leggi l’articolo sul sito del Corriere delle Alpi

 

Giù dalle scale in ospizio e morì: 8 mesi alla responsabile

La referente della “Sterni” era accusata di omicidio colposo

La legale rappresentante della residenza per anziani “Beata Gaetana Sterni” di Auronzo, ieri, ha patteggiato 8 mesi di reclusione, pena sospesa. per l’omicidio colposo di una ospite 85enne che morì dopo la caduta in carrozzina. Paola Roia De Filippo, 68enne residente a Auronzo, finì nei guai per una serie di omissioni, come la mancata nomina di un responsabile alla sicurezza degli anziani o il non aver dotato le porte antipanico di accesso alle scale di un sistema elettromagnetico per l’apertura posizionato a un’altezza non raggiungibile dai pazienti.

La vicenda è quella avvenuta il 31 maggio 2018 quando l’elicottero intervenne alla casa di riposo perché Emma Ferrarini, classe 1933 di Auronzo. non autosufficiente e costretta su una sedia a rotelle cadde dalla scala del primo piano, allacciata alla carrozzina. La donna, ricoverata a Pieve di Cadore per il grave politrauma, morì dopo 13 giorni di agonia.

I famigliari della donna, per avere giustizia, si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali. Ieri mattina il caso è approdato di fronte al gup del Tribunale di Belluno, Enrica Marson e l’avvocato Francesca De Michiel, il legale di Paola De Filippo, è stato perfezionato il patteggiamento a 8 mesi. Ora la famiglia potrà andare avanti per ottenere i danni di quanto subito.

Quel giorno mancavano pochi minuti a mezzogiorno e Emma Ferrarini, malata di Alzheimer e costretta sulla sedia a rotelle, riuscì ad accedere autonomamente al vano scale, cadendo. Venne trovata poco dopo da un manutentore. L’anziana era ancora cosciente, ma le sue condizioni erano apparse subito gravissime e morì 13 giorni dopo. L’esame autoptico eseguito dal medico legale, incaricato dalla Procura, il dottor Antonello Cirnelli di Portogruaro, evidenziò un nesso di causalità tra la caduta e la morte. Intervennero i Nas di Treviso che accertarono la mancanza del pulsanti di sblocco elettromagnetici delle porte interne, installati solo dopo l’incidente.

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