Incidente Mortale Sondrio Risarcimento Danni

Il 17 marzo 2018 i quotidiani La Provincia di Sondrio e Il Giorno pubblicano un articolo sulla conclusione delle indagini preliminari e la richiesta da parte del Pm di rinvio a giudizio per Davide Griggi in relazione al terribile incidente avvenuto a Samolaco il 30 marzo 2017.

L’accusa è di omicidio stradale plurimo, guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

I familiari di una delle due vittime si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni di Monza per ottenere un giusto risarcimento dei danni patiti.

 

Cianfri e Chicco, secondo la Procura è omicidio stradale

Indagini concluse sul tragico incidente di Samolaco

Si sono concluse le indagini preliminari e il Pm Luisa Russo del tribunale di Sondrio ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale plurimo (le vittime furono i giovani Francesca Geronimi e Federico Cerletti, per tutti Cianfri e Chicco), guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti per Davide Griggi.

A comunicarlo è Giesse Risarcimento Danni di Monza, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti stradali mortali, che ha assistito i familiari di Francesca Geronimi.

«Il 24enne di Piuro – si legge nella nota – era l’unico indagato per la morte di Federico Cerletti e Francesca Geronimi, i due giovani di 19 e 23 anni che avevano perso la vita la notte del 30 marzo di un anno fa nel terribile incidente avvenuto lungo la provinciale 2, in località Samolaco.

Grazie a due diverse perizie affidate ad altrettanti tecnici, uno cinematico e l’altro tossicologico, le indagini della Procura si sono concluse individuando un’unica, chiara ipotesi di responsabilità.

Con la prima perizia, una consulenza tecnica, la Procura ha ricostruito l’esatta dinamica dell’incidente, accertando che al momento dello schianto la Toyota Yaris si cui viaggiavano Cerletti e Geronimi viaggiava a soli 35 chilometri orari, mentre la Bmw X3 guidata da Griggi a ben 125, dunque ben oltre il limite di 90 chilometri orari.

Quanto alla dinamica, secondo il perito l’incidente sarebbe stato causato dalla perdita di controllo di Griggi, che al termine di una leggera curva avrebbe improvvisamente invaso la corsia sulla quale, proprio in quegli istanti, sopraggiungeva la Yaris.

Durante quei disperati attimi, vedendo l’auto piombargli addosso, Cerletti avrebbe rallentato il più possibile e tentato di mettersi in salvo con una disperata manovra verso la corsia opposta. Era già troppo tardi, però, per evitare lo schianto, tremendo, con la piccola utilitaria che nell’assorbire l’urto è rimasta completamente distrutta, portandosi via le due giovanissime vite di Francesca e Federico.

In una seconda perizia, tossicologica, la Procura ha poi voluto fare piena luce sullo stato psicofisico di Griggi al momento dell’incidente. Le analisi alle quali il 24enne è stato sottoposto in ospedale – quasi 3 ore dopo l’incidente – hanno infatti evidenziato la presenza di un tasso alcolemico di 0,83 g/l (stimato al momento del sinistro a 0,99 g/l) e di ecstasy (MDMA) con una concentrazione di 180 ng/ml: 9 volte superiore al limite di positività di 20 ng/ml.

Da qui la richiesta di rinvio a giudizio del Pm, in relazione alla quale il Gip ha fissato udienza preliminare per il prossimo 20 settembre. Nel frattempo i familiari di Francesca Geronimi, da noi assistiti, hanno già ottenuto il risarcimento per l’ingiusta morte della giovane».

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“Alcol e droga al volante”

Quando con l’auto si schiantò contro quella guidata da Federico Cerletti, accanto a cui sedeva l’amica Francesca Geronimi, nel suo sangue c’erano quantità significative di alcol e droga, e lui correva troppo. Il 20 settembre prossimo Davide Griggi, 24enne di Piuro, comparirà davanti al Giudice per l’udienza preliminare con l’accusa omicidio stradale plurimo, guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Si sono infatti concluse le indagini relative al terribile incidente stradale avvenuto il 30 marzo del 2017 a Era di Samolaco, in cui persero la vita appunto Cerletti, 23enne di Mese, e la l9enne Francesca Geronimi residente a San Giacomo Filippo. Il Pubblico ministero, Luisa Russo, ha chiesto il rinvio a giudizio per il24enne di Piuro, unico indagato per la morte dei due giovani valchiavennaschi.

«Sono state svolte due diverse perizie affidate ad altrettanti tecnici – spiegano dallo studio Giesse di Monza, specializzato nel risarcimento di incidenti stradali mortali, a cui si sono rivolti i familiari di Francesca, che hanno già ottenuto il risarcimento per l’ingiusta morte della giovane.

Con la prima perizia, una consulenza tecnica, la Procura ha ricostruito l’esatta dinamica dell’incidente, accertando che al momento dello schianto la Toyota Yaris su cui viaggiavano Cerletti e Geronimi viaggiava a soli 35 chilometri orari, mentre la Bmw X3 guidata da Griggi a ben 125, dunque ben oltre il limite di 90 chilometri orari.

Quanto alla dinamica, secondo il perito l’incidente sarebbe stato causato dalla perdita di controllo di Griggi, che al termine di una leggera curva, avrebbe improvvisamente invaso la corsia sulla quale, proprio in quegli istanti, sopraggiungeva la Yaris.

Durate quei disperati attimi, vedendo l’auto piombargli addosso, Cerletti avrebbe rallentato il più possibile e tentato di mettersi in salvo con una disperata manovra verso la corsia opposta. Era già troppo tardi, però, per evitare lo schianto, tremendo, con la piccola utilitaria che nell’assorbire l’urto è rimasta completamente distrutta, portandosi via le due giovanissime vite di Francesca e Federico».

Poi la seconda perizia, tossicologica, per fare piena luce sullo stato psicofisico di Griggi al momento dell’incidente. «Le analisi alle quali il 24enne è stato sottoposto in ospedale, quasi 3 ore dopo l’incidente – continuano dallo studio monzese – hanno infatti evidenziato la presenza di un tasso alcolemico di 0,83 g/l (stimato al momento del sinistro a 0,99 g/l) e di ecstasy con una concentrazione di 180 ng/ml: 9 volte superiore al limite di positività di 20 ng/ml».

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