Corriera sul piede: “lesioni permanenti”
BELLUNO. Fa discutere quanto pronunciato in aula in apertura di processo all’autista Dolomitibus che, in manovra schiacciò un piede con bus a uno studente appena sceso dalla corriera.
Il difensore, avvocato Ernesto De Toni di Padova, chiedendo un rinvio aveva spiegato al giudice che il ragazzo ora sta bene, dicendo “salta e si muove”.
Giesse Risarcimento Danni, che assiste il giovane e i suoi familiari, precisa quanto segue: “Stentiamo ancora a credere alle parole attribuite all’avvocato De Toni. E’ di una evidenza lampante che un piede sul quale è passato sopra un autobus non possa guarire completamente”.
“Questo ragazzo – sottolinea Claudio Dal Borgo, responsabile della sede Giesse di Belluno – ha affrontato con grande coraggio e responsabilità sedici mesi tra ospedali, terapie dolorose e riabilitazione e, nel contempo, con suo grande merito, è riuscito a non perdere due anni scolastici, venendo promosso sia in quarta che in quinta superiore. Purtroppo le conseguenze dei pochi attimi in cui è avvenuto l’incidente si ripercuoteranno su di lui per sempre: le limitazioni nell’utilizzo del piede sono state giudicate paragonabili in tutto e per tutto a quelle di un’amputazione, altro che “…salta e si muove!”.
Grazie alle più moderne tecniche di ricostruzione del piede è stato salvato, tuttavia non potrà più nemmeno lontanamente essere utilizzato come prima: niente più attività sportive complete e anche solo camminare rappresenterà, per sempre, un problema.
“L’avvocato De Toni, che difende Dolomitibus – prosegue Giesse – può naturalmente utilizzare ogni strategia difensiva per tutelare al meglio il proprio cliente, come ad esempio aspettare la pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge delle lesioni stradali; ciò però non gli consente di mancare di rispetto ad un ragazzo che ha subìto delle lesioni gravissime”.
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