Auto contro cervo a Belluno: Regione condannata al risarcimento

Giesse Risarcimento Danni ottiene risarcimento per incidente stradale a Belluno. 

Il Tribunale civile di Belluno ha condannato la Regione a un risarcimento nei confronti dell’automobilista che nel 2014 si schiantò contro un cervo mentre guidava sulla strada provinciale 1, in provincia di Belluno.

La notizia viene riportata sui quotidiani “Il Gazzettino“, “Corriere delle Alpi“, “Corriere del Veneto“.

Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento a seguito di incidenti stradali, ha assistito l’automobilista in tutte le fasi del processo civile.

Guarda il servizio nel TG locale:

Investe il cervo: «La Regione paghi»

L’automobilista danneggiato fa causa e ottiene il risarcimento. «La sentenza apre un precedente importane per il Bellunese».

Nel 2018, mentre guidava sulla strada provinciale 1, un cervo sbucò fuori all’improvviso alla sua destra e gli sfondò l’auto.

Rimasto illeso per miracolo, ma con la parte anteriore della Bmw distrutta, l’automobilista si affidò a Giesse Risarcimento Danni per fare causa alla Regione.

Su quel tratto di strada, infatti, non c’erano segnali di pericolo (riguardanti l’attraversamento di animali selvatici) e nemmeno un guard-rail, a protezione della carreggiata.

La «Provincia di Belluno risulta estranea ai fatti di causa – si legge nella sentenza del Tribunale di Belluno – essendo la Regione del Veneto il soggetto pubblico tenuto a rispondere dei danni causati dagli animali selvatici».

Era la mezzanotte e un quarto del 30 dicembre 2014 quando un uomo, alla guida della sua Bmw 530, intestata alla società di cui lui era legale rappresentante, stava transitando per il comune di Mel, nel tratto di strada «all’altezza del chilometro 25+700 in località Campo San Piero, collideva con un cervo proveniente da destra rispetto alla propria direzione di marcia si legge nella sentenza.

L’ungulato, impattando contro l’autovettura, avrebbe causato danni al paraurti anteriore, al fanale e al parafango destri che l’attore quantificava» in oltre 5mila euro.

«Davide contro Golia: potrebbe essere riassunta così la causa civile intentata contro la Regione – spiega Gennaro Pisacane, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Belluno – Anzi, ad essere più precisi, Davide contro la “famiglia Golia” perché la Regione, a sua volta, ha chiamato in causa la Provincia di Belluno e Veneto Strade spa».

Nonostante questo tentato “rimpallo” di responsabilità, il Tribunale civile di Belluno ha condannato la Regione alla rifusione dei danni e delle spese legali in favore dell’automobilista.

«Come riportato nella consulenza del ctu Antinucci e anche nella sentenza – sottolinea Pisacane – è pacifico che non vi fosse alcun segnale di pericolo animali presente su quel tratto.

O meglio: ce n’era soltanto uno, ma nella direzione opposta. La conclusione del giudice è che l’ente pubblico preposto non aveva evidentemente posto in essere le necessarie attività di propria competenza».

Ma di chi era la competenza? Di certo non della Provincia di Belluno, né tanto meno di Veneto Strade spa.

Era stata la Regione del Veneto, contestando nel merito la fondatezza della pretesa della vittima dell’incidente a chiedere l’autorizzazione alla chiamata in giudizio della Provincia di Belluno e di Veneto Strade.

Con riferimento al proprio ruolo la Regione «sosteneva di non avere responsabilità – si legge nel testo della sentenza – atteso che, da un lato, le concrete funzioni amministrative di gestione in tema di caccia e di protezione della fauna selvatica risultavano assegnate alle province, dall’altro l’unico soggetto deputato alla manutenzione della strada provinciale era individuabile nella società concessionaria Veneto Strade Spa».

«Come ha recentemente chiarito una sentenza della Corte di Cassazione – si legge nella sentenza – l’ente territoriale responsabile per i danni da fauna selvatica è la Regione, in questo caso il Veneto, la quale ha tra le proprie competenze, appunto, quella di programmazione e controllo in materia faunistica».

Il giudice, quindi, ha condannato la Regione a un risarcimento di 4.350 euro nei confronti dell’automobilista, oltre al pagamento delle spese legali.

«Siamo soddisfatti – conclude Pisacane, di Giesse Risarcimento Danni – perché raramente si ottiene un risarcimento per i danni da fauna selvatica ma, in questo caso, gli elementi oggettivi che avevamo raccolto si sono rivelati decisivi per il buon esito della causa. La sentenza crea un precedente importante soprattutto per la provincia di Belluno, dove incidenti di questo tipo sono purtroppo abbastanza frequenti».

Articolo de “Il Gazzettino

Mancano cartello e guard-rail: la Regione deve risarcire

Paga la Regione, una volta tanto. Tra i molti automobilisti bellunesi che si schiantano sulla fauna selvatica per strada, c’è anche qualcuno che riesce a farsi risarcire i danni, avviando una causa civile.

C’è una sentenza pronunciata dal giudice Marta De Manincor lo scorso 9 agosto, che dispone il pagamento di 4.350 euro del conto del carrozziere, più 2.000 di spese legati e quelli per la consulenza necessaria.

Non c’era il cartello di pericolo su quel tratto di provinciale 1 della Sinistra Piave e nemmeno un guard-rail. Queste mancanze sono state decisive. Ci sono voluti otto anni, per arrivare in fondo, perché lo schianto è del 30 dicembre 2014, a mezzanotte e un quarto.

L’uomo è alla guida della sua Bmw e sta viaggiando con direzione di marcia Belluno-Mel, quando, all’altezza di Campo San Pietro, entra in collisione con un cervo proveniente dalla sua destra.

L’impatto con l’ungulato provoca danni al paraurti anteriore, al parafango e al fanale sul lato destro, che il proprietario quantifica in 5.176 euro più Iva.

La causa civile comincia il 5 febbraio 2018 e la Regione chiede l’autorizzazione alla chiamata in causa della Provincia e di Veneto Strade, contestando la fondatezza delle rivendicazioni del conducente e sostenendo di non avere responsabilità perché le funzioni amministrative su caccia e protezione della fauna sono di Palazzo Piloni e l’unico soggetto deputato alla manutenzione della strada è l’azienda regionale.

Quanto all’automobilista, è tutelato dall’avvocato Antonia Tollot per Giesse Risarcimento Danni.

Il giudice autorizza la chiamata in giudizio e la Provincia contesta subito le argomentazioni della Regione, prima che De Manincor disponga una perizia per la dinamica dell’incidente.

Premesso che la causa è l’invasione della carreggiata del cervo, quello che mancava era un segnale di pericolo nella direzione dell’automobilista. C’era solo in quella opposta.

Pertanto «l’ente pubblico non ha posto in essere tutte quelle attività necessarie di propria competenza. L’ente preposto e responsabile è la Regione, che ha tra le proprie competenze quella di programmazione e controllo in materia faunistica. La Provincia non può ritenersi responsabile in quanto non ha alcuna competenza in materia».

A questo proposito, c’è anche una recente pronuncia della Cassazione. Eventualmente sarà poi la stessa Regione a rivalersi nei confronti di altri enti, ai quali sarebbe spettato porre in essere le misure per impedire il danno.

«Siamo soddisfatti – conclude Gennaro Pisacane, di Giesse – perché raramente si ottiene un risarcimento per i danni da fauna selvatica. In questo caso, gli elementi oggettivi raccolti si sono rivelati decisivi. La sentenza crea un precedente importante per la provincia, dove incidenti di questo tipo sono abbastanza frequenti. Serve maggiore sensibilità».

Articolo del “Corriere delle Alpi

Con l’auto contro un cervo. Risarcimento dalla Regione

Stava guidando tranquillamente, la sera del 30 dicembre 2014, la sua Bmw lungo la Provinciale 1, tra Lentiai e Mel, in località Campo San Piero. Quando improvvisamente dalla sua destra sbucò un cervo che sfondò la parte anteriore dell’auto.

Spavento, danni materiali, ma nessuna ferita per il conducente mentre l’animale morì. Un fatto diffuso sulle strade della provincia. Accade in media più di una volta al giorno: nel 2021 sono stati 387 i sinistri con animali segnalati alla polizia provinciale.

Di questi, 266 hanno riguardato degli ungulati: in 134 occasioni lo scontro è stato con un cervo, in 129 con un capriolo, ed in 3 occasioni ad essere colpito è stato addirittura un muflone. Ci sono poi stati 124 incidenti con volpi, tassi, lepri. E con un lupo.

I dati ufficiali della Provincia però sono sottostimati: dal 2017 (da quando cioè le guardie provinciali sono passate da 40 a 18) non è più garantita la reperibilità h24. E così in molti casi ad essere chiamati sono direttamente i vigili del fuoco o le altre forze dell’ordine.

Per rendere l’idea dell’ampiezza del fenomeno, basti pensare che nel 2016 (ultimo anno con l’organico provinciale a pieno regime) sono stati 370 i soli incidenti che hanno coinvolto cervi e caprioli.

Torniamo però allo sfortunato automobilista. Resosi conto che in quel tratto di strada non c’erano segnali di pericolo (riguardanti l’attraversamento di animali selvatici) e nemmeno un guard-rail, si affidò a Giesse Risarcimento Danni per fare causa alla Regione.

Torniamo però allo sfortunato automobilista. Resosi conto che in quel tratto di strada non c’erano segnali di pericolo (riguardanti l’attraversamento di animali selvatici) e nemmeno un guard-rail, si affidò alla società Giesse Risarcimento Danni per fare causa alla Regione.

«Davide contro Golia: potrebbe essere riassunta così la causa intentata contro la Regione – spiega Gennaro Pisacane, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Belluno – che, a sua volta, ha chiamato in causa la Provincia di Belluno e Veneto Strade spa».

Nonostante questo tentato rimpallo di responsabilità, il Tribunale civile di Belluno ha dato ragione all’automobilista.

Perché, continua Pisacane, «Come riportato nella sentenza è pacifico che non vi fosse alcun segnale di pericolo animali su quel tratto. O meglio: ce n’era soltanto uno, ma nella direzione opposta. La conclusione del giudice è che l’ente pubblico preposto non aveva posto in essere le necessarie attività di propria competenza».

Ma di chi è la competenza? Per una recente sentenza della Cassazione, l’ente territoriale responsabile per i danni da fauna selvatica è la Regione, che ha tra le proprie competenze, quella di programmazione e controllo in materia faunistica.

Il giudice, quindi, ha condannato la Regione Veneto a un risarcimento di 4.350 euro all’automobilista, oltre al pagamento delle spese legali.

«Siamo soddisfatti – conclude Pisacane – Raramente si ottiene un risarcimento per i danni da fauna selvatica. La sentenza crea un precedente importante soprattutto per il Bellunese, dove simili incidenti sono purtroppo frequenti.

Serve più sensibilità sul tema, sia da parte degli automobilisti, sia da parte di chi ha la responsabilità di gestire e rendere più sicure le strade. Segnalare un pericolo è un compito che non può essere disatteso: stavolta l’automobilista se l’è cavata con danni alla macchina, ma poteva andare peggio».

Articolo del “Corriere del Veneto

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