Risarcimento pedone investito Udine

L’8 agosto il quotidiano Il Gazzettino di Udine ha pubblicato un articolo relativo al risarcimento ottenuto dai familiari di Matteo Sbordone, trentenne originario della provincia di Frosinone, investito e ucciso da un’auto a Tolmezzo il 14 settembre del 2015.

I familiari si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni per ottenere quanto spettava loro.

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Secondino investito e ucciso, famiglia risarcita

Sognava un nuovo inizio, ma finì tutto in poche frazioni di secondo appena uscito dal lavoro. La tragica fine di Matteo Sbordone, trentenne originario di Sora, in provincia di Frosinone, ma residente a Tolmezzo dove lavorava come agente della Polizia Penitenziaria, termina oggi con l’accordo stragiudiziale tra la compagnia assicurativa e i familiari della vittima, assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento di danni da incidenti stradali con sedi anche a Gemona, Latisana e Udine.

Erano da poco passate le 22 del 14 settembre del 2015, Sbordone aveva da poco terminato il proprio turno di lavoro e, appena uscito dalla casa circondariale di Tolmezzo, stava raggiungendo l’auto parcheggiata alla vicina stazione di servizio. Mentre camminava a bordo strada, all’altezza dell’intersezione con via Torre Picotta, l’improvviso investimento da parte di una Renault Modus condotta da D.L., che viaggiava in direzione Arta Terme.

Un impatto tanto forte da far volare il corpo del povero Sbordone in aria, fino a farlo finire ormai esanime qualche decina di metri più avanti. Inutili gli immediati soccorsi, con il decesso avvenuto praticamente sul colpo. Sono stati poi i rilievi delle forze dell’ordine e la consulenza tecnica del perito Pier Damiano Duria a fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente: la zona dell’impatto era scarsamente illuminata a causa di un lampione non funzionante, ed è stata probabilmente la scarsa visibilità a non permettere a D.L. di vedere Sbordone, nonostante questi camminasse a bordo strada e l’automobile procedesse ben al di sotto dei limiti di velocità previsti in quel tratto di strada.

Una tragica fatalità, dunque, che però non ha privato i familiari di un giusto risarcimento: «Siamo riusciti – spiega Donato Musa, responsabile della sede Giesse di Gemona – a evitare alla famiglia di dover passare per un doloroso iter giudiziario in sede civile, grazie a un accordo per un giusto risarcimento: un passo importante ma che ovviamente non lenirà il dolore per la perdita di Matteo, un ragazzo che in Friuli stava cercando di costruire il proprio futuro e invece ha trovato una tragica fine».

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