COMPENSO SOLO A RISARCIMENTO OTTENUTO
Risarcimento investimento pedone a Vicenza
Il 14 aprile 2013 «Il Giornale di Vicenza» pubblica un articolo sul risarcimento pedone investito di Franco Caddeo, ex odontotecnico vicentino di 57 anni investito nell’ottobre del 2010 da un’auto davanti a casa. I familiari sono assistiti da Giesse per ottenere il giusto risarcimento danni.
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Investito in strada, si spegne dopo due anni di coma
È morto a distanza di quasi due anni e mezzo da quel terribile incidente. Per tutto questo periodo è stato ricoverato in ospedale o in casa di riposo perchè non si è mai ripreso. Nonostante il tempo trascorso, la compagnia assicuratrice non ha mai corrisposto nulla ai suoi famigliari. Ed ora si apriranno la causa civile e l’inchiesta penale, che ipotizza non più le lesioni gravi ma l’omicidio colposo.
Franco Caddeo aveva 57 anni ed abitava in città in viale Fusinato. Di professione odontotecnico, era stato vittima di un pauroso incidente avvenuto alla fine di ottobre del 2010, a pochi passi da casa. Era stato travolto dall’auto mentre attraversava a piedi viale Fusinato, in un punto non lontano dalle strisce pedonali. Era stato colpito in pieno dall’Audi che aveva
frenato bruscamente, senza riuscita ad evitare l’impatto. Il pedone aveva sfondato il parabrezza della vettura, poi il corpo era finito a terra, sulla carreggiata, rimanendovi immobile.
Caddeo era stato soccorso dall’ambulanza ed era stato ricoverato in condizioni disperate in rianimazione, all’ospedale San Bortolo: «è in coma e la sua vita è appesa a un filo», scriveva la cronaca del Giornale. Il dramma era avvenuto alle 9.15 del mattino all’altezza del civico 112, davanti al piazzale.
In base a quanto ricostruito dai vigili urbani, Caddeo aveva iniziato ad attraversare la strada nel momento in cui stava sopraggiungendo l’Audi 80 condotta da Gino Trentin, 80 anni, residente in città, a fianco del quale sedeva la moglie. L’auto procedeva in direzione di Monte Betico; l’impatto era avvenuto quasi al centro della carreggiata sulla corsia di marcia dell’auto.
Dopo quel dramma, la vita di Caddeo era radicalmente cambiata: era stato ricoverato a lungo, in coma, al San Bortolo, e quindi affidato ad una casa di cura, salvo essere trasferito poi in una casa di riposo, sempre in lunga degenza e in condizioni critiche. È morto che giorno fa, e i funerali devono ancora essere fissati. Caddeo era molto conosciuto in città, sia per la sua attività professionale che per il suo carattere, visto che viene descritto dagli amici come una persona aperta e generosa.
Dopo l’incidente, il pubblico ministero Gava aveva avviato un’indagine per lesioni colpose gravi; poiché il decesso è avvenuto durante il turno del pm Salvadori, quest’ultimo ha ripreso gli atti ma l’inchiesta è diventata per omicidio colposo, a carico di Trentin. Compito della procura sarà ora quello di accertare il nesso di causa fra le lesioni subite dall’odontotecnico vicentino e il decesso. La procura ha comunque firmato il nulla asta per la sepoltura, e non dovrebbe essere eseguita l’autopsia.
I familiari della vittima si erano rivolti ancora negli anni scorsi all’agenzia Gestione sinistri di Vicenza per vedersi riconoscere il risarcimento dei danni da parte della compagnia assicurativa dell’Audi, e poter così far fronte alle inevitabili spese. Senza dire del danno morale patito dal vedere il congiunto in quelle condizioni di salute. Finora, però, la compagnia avrebbe riconosciuto solo un piccolo acconto alla famiglia, tanto che la Giesse, con il responsabile vicentino Massimo Gottardo, sta valutando l’opportunità di avviare una causa civile per ottenere i danni.
