Schianto mortale per tre giovanissimi sulla strada che collega San Pietro Vernotico a Cellino San Marco: condannata l’amica alla guida. Quattro anni di reclusione e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per quattro anni.
È stata pronunciata ieri sera la sentenza di condanna per L.A., 22enne di San Pietro Vernotico, che era alla guida della Fiat Punto la notte del drammatico incidente costato la vita alla 17enne Giulia Capone di San Pietro Vernotico, al 19enne Davide Cazzato e alla 18enne Sara Piersi, entrambi residenti a Brindisi e morti giovanissimi dopo una serata tra amici.
I familiari di Giulia, assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nei casi di incidenti stradali con sede anche a Francavilla Fontana, avevano già da tempo ottenuto l’integrale risarcimento del danno.
La notte del 23 marzo 2019 i tre ragazzi, a bordo della Fiat Grande Punto guidata dall’amica L.A., percorrevano la S.P. 75 che collega San Pietro Vernotico con Cellino San Marco di ritorno da una festa.
Nei pressi dell’innesto con la circonvallazione di San Pietro, la conducente perse il controllo del mezzo, finendo per scontrarsi con la Chevrolet Cruze guidata da A.Z., che viaggiava in direzione Cellino San Marco sulla corsia opposta.
Nell’impatto la Punto si rovesciò e colpì il muretto di una abitazione a bordo strada, con pesanti conseguenze per i passeggeri: L.A. e M.L., seduti nei due sedili anteriori, riportarono alcune ferite, mentre non ci fu nulla da fare, nonostante gli immediati soccorsi, per i tre ragazzi seduti sul sedile posteriore.
Rimase invece illeso il conducente della Chevrolet. Il pubblico ministero Pierpaolo Montinaro, responsabile delle indagini preliminari, aveva raccolto i rilievi delle forze dell’ordine e incaricato l’ingegner Angelo Nocioni di redigere la consulenza tecnica per chiarire nel merito la dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità dei due conducenti.
Dalla perizia è emerso che l’impatto della Fiat Punto su cui viaggiavano le tre vittime è stato causato dalle condizioni degli pneumatici: le gomme anteriori, infatti, come si legge nella consulenza tecnica erano «in condizioni pessime», e non appena L.A. azionò i freni durante la curva fecero perdere aderenza al mezzo, innescando il terribile incidente. Nessuna responsabilità, invece, per l’auto proveniente dalla direzione opposta che nulla poteva fare per evitare l’impatto.
«Quello che è accaduto mette ancora una volta in luce quanto sia importante non lasciare nulla al caso quando ci si mette al volante – evidenziano Andrea Matarrelli e Giuseppe Vacca, della sede Giesse di Francavilla Fontana – In questo caso prudenza e il rispetto dei limiti non sono bastati perché gli pneumatici non erano idonei alla circolazione.
Tre famiglie hanno perso ciò che di più caro avevano, tre ragazzi hanno perso la vita; speriamo che una condanna come questa contribuisca a costruire una sempre più attenta coscienza civile in tema di sicurezza stradale».
Articolo del “Nuovo Quotidiano di Puglia“