Investì e uccise anziano: patteggia 13 mesi
Per quell’incidente che costò la vita a un anziano che stava attraversando la strada ha patteggiato una pena a poco più di tredici mesi. Il gip Francesco Rigato ha accolto la richiesta avanzata dalla 62enne di Nepi, S. F., accusata di aver provocato la morte di Sergio Dell’Orso, 84 anni, che fu travolto dall’auto guidata dalla donna il 14 marzo del 2018 mentre attraversava la strada.
La famiglia della vittima è stata assistita, durante le fasi dell’inchiesta e del processo, dai legali della Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nell’assistenza di familiari vittime di incidenti con sede a Roma.
L’incidente avvenne poco prima di cena, intorno alle 19. Sergio Dell’Orso stava in via Roma a Castel Sant’Elia e stava attraversando la strada per andare a riprendere la sua auto per tornare a casa. Proprio in quel frangente fu investito dalla Ford Focus, che stava a sua volta rincasando. La donna non si rese conto della presenza dell’anziano davanti a sè e non riusci ad evitare l’impatto.
Gravissime le lesioni riportate dalla vittima che fu sbalzata a diversi metri di distanza e battè la testa a terra. Fu Immediatamente soccorso ed elitrasportato a Roma per tentare un disperato intervento chirurgico. Nonostante l’impegno profuso dal personale medico, due giorni dopo Sergio Dell’Orso morì a causa dei gravissimi traumi subiti al capo e all’addome nell’investimento e nel successivo impatto al suolo.
Agli inquirenti sono apparse subito chiare, così come evidenziato dai rilievi delle forze dell’ordine prontamente arrivate sul luogo del sinistro, le responsabilità ascritte a S.F., assistita dall’avvocato Sergio Racioppa: nonostante l’intenso traffico dovuto all’orario di punta e nonostante si trovasse in una strada in cui non mancano abitazioni, attività commerciali e ricreative, infatti, la guidatrice della Ford Fusion procedeva ad una velocità superiore ai limiti, rendendo impossibile la frenata per evitare l’impatto con l’uomo, di cui si avvide, secondo la ricostruzione dell’accusa, con colpevole ritardo sebbene la strada fosse asciutta e in buone condizioni e anche l’illuminazione pubblica fosse sicuramente sufficiente per transitare in sicurezza. Per questo era stata accusata di omicidio stradale. La pena patteggiata è sospesa. Il gip ha disposto la sospensione della patente per un anno e quattro mesi e il pagamento delle spese legali.
“Ancora una volta piangiamo una vittima della velocità – evidenzia Paolo Ciceroni, responsabile della sede Giesse di Roma – e con essa, ancora una volta, troviamo una famiglia costretta a piangere una morte evitabile. La condanna, di certo, non può lenire il dolore della perdita, ma speriamo possa contribuire a creare una coscienza sociale sempre più attenta al Codice della Strada e al rispetto dei pedoni, perché purtroppo ogni piccola disattenzione o trasgressione delle regole rischia di trasformarsi nella peggiore delle tragedie”.
Leggi l’articolo sui siti Corriere di Viterbo, ViterboNews24 e TusciaWeb