Incidente sul lavoro, risarcimento danni Belluno

 

L’11 aprile 2019 i quotidiani Il GazzettinoCorriere delle Alpi pubblicano un articolo riguardante il caso di un 19enne, dipendente di un’azienda sciistica di Arabba, che subì la perdita di una gamba a causa di un cavo di acciaio.

La vittima si è affidata a Giesse Risarcimento Danni arrivando fino in Corte di Cassazione. Quest’ultima gli ha riconosciuto tutto quello che chiedeva, ribaltando quello che dice la legge di bilancio.

Perse una gamba: vince contro l’Inail

BELLUNO La battaglia di un bellunese, arrivata fino in Cassazione, “fa scuola” e diventa apripista per altri lavoratori: l’Inail potrà recuperare le somme elargite dall’infortunato, solo sui casi avvenuti dopo il primo gennaio 2019. La questione nasce per le modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2018, che avevano valore retroattivo. Ma il bellunese, assistito da Giesse Risarcimento Danni, ha avuto una sentenza della Corte di Cassazione che mette dei paletti.

Il caso riguarda un infortunio avvenuto nel 2005 sulle piste da sci bellunesi, ad Arabba, dove L.P., allora 19enne, dipendente dell’azienda che gestiva gli impianti, stava aiutando un collega che operava col gatto delle nevi nella battitura delle piste. All’improvviso un cavo d’acciaio, andando in tensione, gli troncò di netto una gamba. Il caso finì di fronte al giudice e dopo le due sentenze di merito, la prima del Tribunale di Belluno, la seconda della Corte d’Appello di Venezia, il caso è approdato in Cassazione.

«Tra i motivi del ricorso – spiegano in una nota Giesse Risarcimento Danni – vi era l’errato calcolo, effettuato dalla corte veneziana, per determinare il risarcimento totale».

La Corte d’Appello avrebbe omesso di considerare due voci di danno che l’Istituto Inail non indennizza: il danno biologico per invalidità temporanea e la personalizzazione del danno permanente (riconosciuta quando le lesioni cambiano radicalmente le abitudini di vita). La Cassazione ha accolto il ricorso riconoscendo il risarcimento al lavoratore e mette dei paletti sull’applicazione della nuova legge: solo dal 2019 in poi.

«Siamo molto contenti che, anche grazie ad un caso gestito dal nostro gruppo e con uno dei nostri legali fiduciari storici, l’avvocato Alessandra Gracis del foro di Treviso – afferma Bruno Marusso, vice presidente di Giesse – sia stato sgombrato il campo dai dubbi interpretativi, tuttavia molti aspetti della nuova disciplina devono ancora essere chiariti».

 

Un cavo di acciaio gli tagliò una gamba, è risarcito del tutto

ARABBA. Un cavo di acciaio gli segò la gamba destra. Il 19enne Luca Palla, dipendente dell’azienda che gestiva gli impianti di risalita di Arabba è arrivato in Cassazione per avere l’intero risarcimento dei danni sofferti da parte del gatto delle nevi. Il giovane si è affidato a Giesse Risarcimento Danni e la sezione lavoro della suprema corte ha limitato gli effetti d’ella legge di bilancio.

Nel senso che non è possibile applicare la legge di bilancio agli infortuni sul lavoro avvenuti prima dello scorso gennaio. In questo caso, si parla del 2005, nella zona tra la
seggiovia Monte Porta Dos e la pista Omelia. Dopo le due sentenze del Tribunale di Belluno e della Corte d’Appello di Venezia, il lavoratore ha presentato ricorso, visto che i magistrati veneziani avevano sbagliato i conti per il risarcimento totale, oltre a quanto aveva già incassato, sotto forma di rendita, dall’Inail.

La Corte non aveva considerato due voci di danno che l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro non indennizza: il danno biologico per invalidità e la personalizzazione del danno permanente. Visto questo procedimento, il lavoratore ci aveva perso parecchie decine di migliaia di euro e allora ha deciso di ricorrere. La Corte di Cassazione gli ha riconosciuto tutto quello che chiedeva, ribaltando quello che dice la legge di bilancio.

Un risultato che d’ora in poi farà giurisprudenza: “Siamo contenti che,anche grazie a un caso gestito dal nostro gruppo, con l’avvocato Gracis, sia stato sgombrato il campo dai dubbi interpretativi circa la questione della non retroattività delle norme concernenti la nuova rivalsa Inail”, dice il vicepresidente Bruno Marusso, “tuttavia molti aspetti della nuova disciplina devono essere ancora chiariti”.

Il problema rimane per tutti coloro che avranno la sventura di infortunarsi d’ora in poi.

Leggi l’articolo suo sito del Corriere delle Alpi

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