Che le si utilizzi per destreggiarsi tra il traffico cittadino, oppure per un bel giretto fuori porta nel weekend con la famiglia, o ancora per affrontare quella salita che altrimenti non ci saremmo permessi, le biciclette elettriche stanno diventando sempre di più un oggetto di uso quotidiano.
Spesso però le utilizziamo senza preoccuparci troppo di tenere una guida responsabile e senza ricordarci che il Codice della strada impone delle precise norme sulla loro circolazione. In molti casi poi non ci preoccupiamo nemmeno di stipulare una polizza assicurativa per i danni che eventualmente potremmo causare a terzi. Ma cerchiamo di procedere per punti.
Biciclette elettriche “a pedalata assistita”
Nelle biciclette a pedalata assistita il motore elettrico può avere una potenza massima di 250 watt e si attiva esclusivamente quando si pedala, d’altra parte si disattiva quando si smette di pedalare o quando si raggiunge la velocità di 25 km/h; il motore non sostituisce quindi il lavoro del ciclista, ma lo aiuta a fare meno fatica mentre pedala, da qui appunto la definizione “a pedalata assistita”.
Se la vostra bicicletta elettrica rispetta le caratteristiche appena descritte, secondo la direttiva europea 2002/24/CE, è a tutti gli effetti considerata un velocipede e quindi siete obbligati a rispettare le norme sulla circolazione dei velocipedi previste dall’art. 182 del codice della strada.