Quando qualcuno rimane vittima di un incidente stradale può subìre dei danni solo di tipo materiale, ma purtroppo non è sempre così: un incidente stradale spesso provoca anche delle lesioni personali che possono essere lievi, ma anche molto gravi.
L’iter clinico di guarigione può, quindi, essere più o meno lungo e complicato: sì può infatti guarire senza riportare conseguenze permanenti, oppure guarire, ma con delle conseguenze fisiche e psichiche che rimarranno per tutto il resto della vita.
Ma chi stabilisce quali sono queste conseguenze? Chi le quantifica? Come vengono valutate in funzione del risarcimento del danno? Cerchiamo di andare per gradi.
A cosa serve la visita medico-legale?
Nel malaugurato caso di un incidente stradale, la visita medico legale è indispensabile per poter chiedere il risarcimento di un eventuale danno fisico e/o psichico riportato nel sinistro.
La visita medico-legale infatti serve a determinare sia i giorni di durata dell’infortunio che la percentuale di invalidità permanente, ovvero:
Durata dell’infortunio: la cosiddetta inabilità temporanea, che può essere assoluta o parziale, a seconda che la vittima sia del tutto impossibilitata a svolgere qualsiasi attività, anche non lavorativa (ad esempio perché allettato in ospedale), oppure ne possa svolgere parzialmente qualcuna
Percentuale di invalidità permanente: ovvero le conseguenze che la vittima dell’incidente sopporterà per il resto della vita e con le quali dovrà convivere. Questa percentuale va da 0% (nessuna conseguenza) a 100% (invalidità permanente totale).
La percentuale di IP viene attribuita dal medico-legale valutando la complessiva menomazione subita dalla persona, utilizzando i criteri e i valori numerici riportati nelle tabelle elaborate dalla scienza medico-legale, in alcuni casi adottate anche dalla legge.