Precipita da un ponteggio, risarcimento milionario: infortunio sul lavoro

Catanzaro: risarcimento danni infortunio sul lavoro mortale

Il 9 ottobre 2013 L’Eco di Bergamo pubblica un articolo sul risarcimento infortunio sul lavoro ottenuto tramite la sede Giesse di Sirmione (BS) dai familiari dell’operaio morto precipitando da un ponteggio per la ristrutturazione di un’abitazione.

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Due condanne per l’operaio precipitato a Carona: indennizzo milionario

Due anni fa Eugenio Conti, 55 anni di Valbondione, moriva cadendo da un ponteggio a Carona: ieri per quel fatto, accusati di omicidio colposo, sono stati condannati con rito abbreviato i due legali rappresentanti della ditta per cui l’operaio lavorava, la EdilVal Costruzioni Srl di Valbondione. Il giudice dell’udienza preliminare li ha condannati ciascuno a un anno di reclusione, concedendo il beneficio della sospensione condizionale della pena: si tratta di E. V. R., 39 anni, e l. B., 45 anni, entrambi di Valbondione e assistiti dall’avvocato Michele Olivati.

I familiari della vittima non sono invece comparsi ieri all’udienza; costituiti parti civili, erano già stati risarciti dall’assicurazione della ditta grazie all’intervento della società Giesse (Gestione Sinistri). In tutto un milione e 300 mila euro di risarcimento, ripartiti tra le tre figlie di Eugenio Conti, la moglie, la madre, i quattro fratelli e una nipote. La tragedia risale al l settembre del 2011: in quel periodo Eugenio Conti lavorava per la EdilVal alla casa dei custodi della diga dell’Enel di Fregabolgia, a Carona, in una località difficile da raggiungere.

Il giorno dell’incidente stava portando sul posto dei materiali necessari all’esecuzione dei lavori: nei giorni precedenti erano stati allestiti i ponteggi per sistemare il tetto della casa e della facciata. Conti è caduto proprio dal ponteggio, precipitando a terra da alcuni metri di altezza: nessuno aveva assistito all’incidente, i colleghi lo avevano trovato a terra privo di sensi. Subito era stato dato l’allarme al ll8, che vista la posizione aveva inviato l’elicottero: casa e diga infatti sono a quota 1.900 metri, a sette chilometri da Carona e a mezz’ora dal rifugio Calvi, in un punto raggiungibile solo a mezzo jeep.

L’operaio, portato d’urgenza in stato di coma all’ospedale, è spirato due giorni dopo. Gli accertamenti dei tecnici dell’Asl avevano individuato alcuni violazioni nel rispetto delle norme sulla sicurezza, e i due titolari della ditta era stati indagati a piede libero per omicidio colposo: in udienza preliminare entrambi, respingendo la contestazione, avevano chiesto di essere giudicati con rito abbreviato. Tra l’altro nell’immediatezza si era anche parlato di una caduta dovuta forse a un malore.

Di fatto nel corso del rito (da celebrare allo stato degli atti) erano stati risentiti alcuni testimoni e il gup aveva anche disposto una perizia per accertare la dinamica dei fatti. Proprio nelle more delle udienze era arrivato per i familiari il risarcimento, e gli accertamenti tecnici in sostanza, avevano confermato la caduta dal ponteggio a causa del mancato rispetto di alcune norme. Ieri la sentenza di condanna.

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