Invasione di corsia, muore la nonna: risarcimento danni Verbania

Risarcimento danni Verbania: nell’ incidente mortale muore la nonna

Il 28/03/2013 Azzurra TV Vco manda in onda un servizio e «La Prealpina» e «La Stampa» pubblicano un articolo sugli esiti giudiziari del processo al 50enne, corriere espresso, che nel dicembre 2011 ha invaso la corsia su cui viaggiavano Gianfranca Biasetti e la nipotina Syria, la prima deceduta sul colpo, l’altra rimasta seriamente ferita. I familiari si sono affidati alla Giesse di Verbania per ottenere il risarcimento danni.

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VERBANIA – In ritardo con le consegne, invase la corsia opposta, schiantandosi contro l’auto sulla quale viaggiavano una donna, morta nell’impatto, e la sua nipotina: ieri ha patteggiato 18 mesi di reclusione (pena sospesa) per omicidio colposo, con sospensione della patente per altri 18 mesi.

Erano le 8.30 del 19 dicembre 2011: un cinquantenne originario dell’Ecuador, V.O.V.V., residente a Milano, autista di un corriere espresso, era a bordo del suo furgone sul rettilineo che collega Feriolo a Gravellona Toce, quando, per cause che non sono mai state ,accertate, finì sull’altro lato della carreggiata. Impossibile evitare l’impatto con l’auto, una Fiat Panda, che stava arrivando in senso opposto, all’altezza dell’ex discoteca Sandokan: alla guida c’era Gianfranca Biasetti, pensionata di 71 anni, che stava portando a scuola la nipotina di 9 anni. Nulla da fare per la nonna, che morì sul colpo.

Si era invece salvata la bambina, che aveva però riportato diverse fratture e aveva dovuto sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. Ieri in tribunale l’udienza nella quale il gup ha accettato l’istanza di patteggiamento concordata tra l’avvocato dell’autista e il pm. I familiari della donna si erano affidati alla Giesse di Verbania, società specializzata in risarcimento danni, che sta portando avanti le trattative con la compagnia assicuratrice per ottenere il giusto riconoscimento del dolore sofferto sia per la morte della nonna che per le conseguenze fisiche e psicologiche subite dalla nipotina.

Dai verbali della polizia stradale di Verbania è anche emerso che l’autista, subito dopo l’incidente, dichiarò agli agenti di essere in ritardo per il lavoro: perciò viaggiava a 70 chilometri orari, anziché a 50 (limite per quella strada), infrazione che gli era costata una multa per guida pericolosa.

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